Un giovane insegnante siciliano, preda di attacchi di panico, inclinazioni onaniste, spinte cleptomani e altri oscuri malesseri, esordisce nella Bergamasca nel momento clou della “rivoluzione” leghista… Mentre è intento in una lotta sfiancante per la sopravvivenza (tra difese e aperture al mondo, escamotage e vizi, ambizioni artistiche e tentazioni suicide), intorno a lui sboccia la brulicante verve degli studenti e si dispiega il variegato ventaglio dei colleghi docenti, si svolgono le minacciose e festose manifestazioni politiche del Carroccio, tra una girandola di medici, il fantasma della separazione dalla moglie, gli incontri “fatali”, sfide e provocazioni… Il “romanzo” del suo primo anno da prof – status quanto mai acre e problematico per il protagonista – diviene, via via, anche un penetrante studio degli alunni, dei loro tratti più segreti e riservati, intriganti e imbarazzanti; una perfida, maniacale indagine del loro linguaggio, meticolosamente raccolto e catalogato dal bizzarro docente; un’osservazione impietosa e forse crudele del mondo, non soltanto scolastico; un raffronto caustico e tranchant tra “nordisti” e “sudisti”; uno strenuo combattimento per conferire uno stile ai fogli ingovernabili dell’esistenza… A cementare pagine e personaggi, in un quadro di sollazzante disperazione, provvede un sottile ma implacabile filo di sarcasmo… Riuscirà il nostro eroe a superare l’anno di prova? O soccomberà tra i banchi della vita?