Salvatore Mugno

(Trapani,1962) dopo essersi occupato, attraverso varie monografie critiche, di letteratura trapanese e siciliana dell’Ottocento e del Novecento, si è rivolto allo studio di alcune importanti figure della storia letteraria tunisina, curandone e traducendone delle opere: Mario Scalesi, Moncef Ghachem e Abū’l Qāsim ash-Shābbi. Tra i suoi lavori più rilevanti vi sono i romanzi: Opere terminali (2001), Il pollice in bocca (2005) e Il biografo di Nick La Rocca (2005; 2017). Ha dedicato degli studi alla figura del sociologo e giornalista torinese Mauro Rostagno: Parole contro la mafia (1992), Mauro è vivo (1998), Mauro Rostagno story. Un’esistenza policroma (1998). È autore, inoltre, di vari saggi, tra i quali: Il pornografo del regime. Erotismo e satira di Mameli Barbara (2007); Lettere a Svetonio. Il capo di Cosa Nostra si racconta (2008); Peppe Nappa. Maschera e caratteri storici dei siciliani (2010); Matteo Messina Denaro. Un padrino del nostro tempo (2011) e ha curato un’edizione dei romanzi di Giuseppe Lo Presti (Il cacciatore, 2015). Ha destinato originali ricerche a due importanti giudici: Una toga amara. Giangiacomo Ciaccio Montalto, la tenacia e la solitudine di un magistrato scomodo (2013) e Quando Falcone incontrò la mafia. I primi processi del magistrato a Cosa Nostra nel Palazzo di Giustizia di Trapani ed altre singolari vicende 1967-1978 (2014).