La polvere del viaggio è soprattutto un modo diverso per raccontare quanta bellezza ci sia in giro per il mondo, quante sfaccettature e quante curiosità, a volte nascoste, possano trovarsi al Cairo come ad Agrigento, a Londra come a Militello Val di Catania, a Gerusalemme come a Petralia. Si tratta di un viaggio nel tempo e nella memoria che dà sensazioni forti. Occhipinti scrive, certo per il lettore, ma soprattutto per sé stesso, per appagare la voglia di condividere emozioni ed esperienze costruite nell’arco di una vita intera. Così ci sono capitoli che riguardano il giovane studente di giurisprudenza a Palermo, ma ci sono anche racconti dei viaggi dell’uomo maturo a Praga e del professore che porta in gita di istruzione gli alunni in Olanda e visita un museo con occhi innamorati, sperando di trasmettere questo amore e questa passione. Leggendo La polvere del viaggio vi può capitare di partecipare ad una lezione di storia dell’arte passeggiando per le strade di Roma, alla scoperta di angoli e meraviglie spesso sconosciute a chi viaggia con occhio distratto. Oppure potete essere rapiti dal mix perfetto tra passato e futuro, tra antico e ultra moderno che si respira a Tokio. Sono racconti di luoghi che hanno un duplice effetto su chi legge, se ci sei stato te li fa guardare con occhi diversi, se invece sono luoghi a te sconosciuti te li fa vivere, te li fa scoprire come se fossero mete nuove e ti mettono dentro una gran voglia di preparare le valigie.