Estate 1976. L’Italia è scossa da tumulti sociali e politici: manifestazioni,
scioperi, occupazioni di fabbriche sono all’ordine del giorno.
Totò ha otto anni e vive con i genitori in un piccolo paese della Sicilia.
Adora il padre. Ha i suoi stessi occhi e il suo viso ma il carattere timido e introverso della madre. Ha stampata in faccia una strana malinconia tipica di altre età. La sua vita scorre lenta e serena ma un giorno, all’improvviso, i genitori iniziano a litigare. Totò è sorpreso, smarrito, impaurito. Le liti sono sempre più frequenti. Un crescendo di odio e di violenza che lo travolge. La madre sprofonda in una terribile depressione, un buco nero in cui porta con se il piccolo Totò. Un viaggio all’inferno che lo segnerà per sempre.
Sullo sfondo il paese, la società siciliana con le sue regole, “gli uomini sopra e le donne sotto”, restia ai cambiamenti, alle rivendicazionie alle spinte femministe che arrivano dal nord Italia.
Una storia drammatica, dura, dolorosa che parla agli uomini, alle persone
di buona volontà che credono nell’amore e in un mondo migliore dove
i bambini possono crescere sani e felici.